I titoli di cui Cannes si vergogna

Tsunambee, Clowntergeist e Haunted Airplane: le peggiori locandine di Cannes

Sperate di non vederli mai nel cinema più vicino: conigli con motoseghe, poliziotti XXL e clown-fantasma killer.
Di Gwilym Mumford

In genere si pensa al festival del cinema di Cannes come la patria di arditi film d’autore e attori di prima categoria. Ma in agguato tra le viscere del Palais des Festivals c’è un’altra Cannes di cui nessuno parla, brulicante di distributori che cercano disperatamente di piazzare film tremendi, che davvero potrebbero anche non esistere, sulla base di locandine ricche di speranze fallite. Ecco una selezione dei peggiori film presenti quest’anno al festival. Sperate di non doverli mai e poi mai guardare…

Tsunambee

Una rigorosa legge non scritta del canale Syfy, dedicato ai disastri in diretta alla TV, è che un animale accoppiato a un pericoloso evento atmosferico deve creare un gioco di parole pseudo decente nel titolo o a nessuno importerà un fico secco di lui. Ecco dunque che dopo Sharknado dobbiamo sorbirci Tsunambee, che… non ha senso! Perché le api non annegano assieme a tutti gli altri una volta sommerse dalle onde anomale? Ah, ma mi sono preso la briga di leggere la trama: lo tsunami crea enormi onde di gravità in cui migliaia di api killer aspettano solo di mettere fine all’umanità. Ovvio, no?

Guillaume: La Jeunesse Du Conquérant

Chissà quale aspetto della vita e dell’epoca di Guglielmo il Conquistatore sarebbe sensato trasporre al cinema… la conquista, forse? A quanto pare, no. Questa pellicola punta all’infanzia di Guglielmino in Normandia, terra di piogge e deludenti gite scolastiche. Guy Ritchie ha cercato di bissare le origini della storia come per Re Artù ma, beh, non è andata così bene.

Bunnyman Vengeance

«Ispirato da fatti veri» si legge nel poster. Non so voi, ma io non mi ricordo di aver letto di un uomo vestito da coniglio che gira con una motosega a mutilare gente. E dire che una storia simile meriterebbe i titoli di apertura di ogni telegiornale che si rispetti. La trama di Bunnyman Vengeance dice che il film è un incrocio tra Venerdì 13 (il film) e Pasqua (già, la festa).

Woman Seeks Farmer

Ignorando beatamente il fatto che, crediateci o meno, anche le donne possono essere contadine, questa insulsa commedia ha per chicca una battuta piuttosto mal formulata: «Si cuoce meglio da innamorati». Una frase degna della Contessa di Downton Abbey, se la suddetta contessa avesse subito un grave trauma cranico! […]

Clowntergeist

Eccolo qui, un altro titolo-gioco di parole, certo non al livello di Tsunambee. «Emma, una studentessa universitaria con una paralizzante paura dei clown, si trova ad affrontare le sue peggiori fobie…» I debiti scolastici! No, sto scherzando, è solo un clown fantasma killer che vuole fare degli splendidi animali con le sue viscere o qualcosa del genere.

Oversize Cops

«Una commedia poliziesca» ci informa l’utilissimo sottotitolo di questo film tailandese, caso mai qualcuno lo scambiasse per un remake di Quel che resta del giorno. Anche qui però il tragico non manca: se solo quei poliziotti fossero sfilati nello stretto vicolo in modo ordinato, forse non sarebbero rimasti incastrati lì, magari per sempre.

Haunted Airplane

Il fantasma di un volo United Airlines torna in cerca di vendetta dopo che cortesi assistenti di volo l’hanno cerimoniosamente spinto giù da un 747 troppo affollato? Ebbene no: è solo una pellicola su una scatoletta stregata che scatena l’inferno in economy. Stranamente, tutti i nomi dei personaggi del film iniziano con la S: Sullivan, Smith, Strand e (il mio preferito) Stobbs.


Gwilym Mumford, «Tsunambee, Clowntergeist and Haunted Airplane: bad Cannes films posters», The Guardian, 26 maggio 2017

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