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  1. Antonio ha detto:

    Solo far pensare che la foto di un bambino di pochi mesi che fà il bagnetto può essere oggetto di attenzioni sessuali lo trovo un messaggio perverso , malato che non ha uno scopo preventivo nei confronti di quei genitori narcisisti, ma la vedo come un ennesimo articolo fatto non per informare ma solo per incutere paura, far notizia, attirare l’attenzione dei lettori come il sottoscritto, non sono amante di Facebook mai pubblicate foto dei miei tre bambini, non ho interesse a difendere nessuno, ma semplicemente non condivido niente di quello riportato nell’articolo, mi ripugna il solo pensiero che qualcuno può mettere in dubbio l’uso di una foto che ritrae un angioletto di due anni o meno. Questo è voler creare paure stupide, cosa ci può fare , un pedofilo di una foto? Un rito woodoo?

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    1. alicerampinelli ha detto:

      Grazie per il tuo commento, Antonio. Purtroppo è un dato di fatto che le foto dei bambini siano oggetto di attenzione sessuale da parte di pedofili, non è una paura infondata. Ed è purtroppo anche un dato di fatto che questi individui oggi abbiano un facile accesso a foto condivise online senza restrizione dai genitori. Credo sia ovvio che un pedofilo solo guardando le foto online dei tuoi figli non potrà fargli del male (né del resto l’articolo dice questo), ma tu vorresti davvero che le foto del bagnetto di tuo figlio siano usate come stimolo sessuale da una persona del genere? L’articolo (così pure la sua traduzione da parte nostra) punta a far riflettere su una realtà esistente, se richiama l’attenzione di chicchessia è perché evidentemente non è un tema marginale…

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