Lo username è un problema che non affligge solo le star di YouTube. Chi di noi non ha scelto un nome utente a dir poco discutibile in passato? Eike Kühl dà un’occhiata agli scheletri nell’armadio – pardon, nell’archivio! – della redazione della Zeit.
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L’imprecisa onniscienza di Facebook
Con il suo algoritmo, Facebook sembra sapere una sconcertante quantità di informazioni su ogni utente. Informazioni che rivende con profitto agli inserzionisti di tutto il mondo. Ma siamo proprio sicuri che Facebook sia davvero onnisciente? Megan Carpentier, giornalista del Guardian, ha un’opinione ben precisa al riguardo.
La geometria è solo un’illusione
Ogni anno, i ricercatori di tutto il mondo danno sfogo al loro ingegno in una gara di illusioni che, più che rispondere a leggi geometriche, matematiche o fisiche, sembrano intessute di pura magia. Come quella descritta da Naemi Goldapp per Die Welt.
L’uomo che si è fatto balena
Nell’industria dei videogiochi le balene (whales) sono i giocatori capaci di spendere centinaia, se non migliaia, di euro pur di avanzare più velocemente. William Audureau, giornalista per Le Monde, ne ha conosciuta una. La storia di una balena di nome Ed.
Lezioni di viralità
Cosa rende un video “virale”? Se l’è chiesto una studentessa tedesca che ha realizzato per la sua tesi di laurea una clip che unisce due passioni dei giovani: selfie e zombie. La intervista Julia Maria Grass per Die Welt.
Papà Xi ama mamma Peng
Pensate che i video di cattivo gusto a base di canzoni smielate, foto a bassa risoluzione e cuoricini iperglicemici siano una prerogativa tutta italica? Errore: vanno di moda perfino nell’austera e ruvida Cina. E i protagonisti non sono propro due adolescenti in crisi ormonale. Brice Pedroletti, per Le Monde, ci descrive il video del momento.
Lo spot più noioso del mondo
In genere uno spot pubblicitario punta a trasmettere un messaggio chiaro ed efficace nel minor tempo possibile. In genere. La Virgin America, compagnia aerea del celebre magnate Richard Branson, la pensa diversamente: ce ne parla Moritz Seyffarth per Die Welt.