Attenzione ai fianchi

Se stai leggendo questo articolo, prenditi una pausa e metti una canzone che ti fa venire una irresistibile voglia di ballare. E mentre balli… fai attenzione ai fianchi! Un pezzo di Steph Yin pubblicato su The Age.

Formaggio surgelato e vacanze albanesi

La Brexit è ormai più di una remota possibilità: occorre mettersi al riparo. Stuart Jeffries, per The Guardian, propone una guida di sopravvivenza per il post-UE. Parole d’ordine: formaggio congelato, mare britannico e canti marinareschi.

Meglio soli (se dotati di cervello)

E se l’inferno fossero le altre persone? Sono i risultati di una ricerca di psicologia evoluzionista: a quanto pare, chi è più intelligente vive meglio con pochi amici. Ci spiega perché Christopher Ingraham per The Washington Post.

Di felci, teli da spiaggia e code di cavallo

“Il governo ha speso circa 25,7 milioni di dollari per chiedere al pubblico di cambiare una bandiera che nessuno voleva cambiare”. È in corso in Nuova Zelanda il referendum sulla possibile nuova bandiera nazionale. A fare il punto sulla situazione (e a citare alcuni dettagli ai limiti dell’assurdo) è Steve Braunias per il New York Times.

Ansia da primo appuntamento

Primo appuntamento: l’uomo deve aprire la porta? Chi paga? Bacio sì o bacio no?
Ecco le risposte offerte da un nuovo sondaggio europeo. A presentarle, la redazione del Frankfurter Rundschau.

Sempre connessi, sempre stressati

Con gli smartphone abbiamo mail, messaggi e notifiche a portata di dito. Una gran comodità, soprattutto a livello lavorativo. Ma anche una fonte di stress da non sottovalutare, come spiega Marieke ten Katen per NRC Q.

Emigrare. Sì, ma dove?

Nel suo “Dizionario del diavolo” Ambrose Bierce scriveva: «Emigrante. Un ingenuo convinto che un Paese possa essere migliore di un altro». La sai l’ultima, Ambrose? Esistono Paesi effettivamente migliori di altri. Ce ne parla Karen Krüger per il Frankfurter Rundschau.

Sotto il vestito niente

Cosa hanno in comune un sito di viaggi lastminute, un detenuto di Hamm e l’intramontabile Kylie Minogue? Ovvio: le mutande. Ce ne parla Tanja Kokoska del Frankfurter Rundschau.