Il Grande Fratello ci guarda… nel carrello

La vendita al dettaglio imbraccia le armi nella lotta contro internet – e vuole schedare e analizzare i clienti per mezzo di video o dati cellulari. L’UE vuole permetterlo, una maggioranza dei consumatori, però, è contraria. A raccontarci la situazione, Fabian Reinbold per lo Spiegel.

I fichi che vi fanno comprare vestiti

Fichi per i negozi di vestiti, menta per le palestre, vaniglia per cliniche e ospizi: i profumi scelti dalle attività commerciali non sono casuali, ma puntano ad aumentare il tempo di permanenza (e le vendite) del cliente. Un articolo di Melissa Singer per The Age.

Ninety-nine clicks: gli scatti più belli della settimana

Londra, Hong Kong, Aleppo, Stati Uniti, India: con la raccolta di foto più belle della settimana vi portiamo in un colorato viaggio per il mondo attraverso gli scatti della stampa internazionale. Uno spettacolo da non perdere!

Ai bisognini ci pensa un’app

«Raccogli quanto vuoi, guadagna quanto vuoi»; «Fissa tu le condizioni»; «Raccogliere è facile – ricevi una notifica quando c’è una cacca vicino a te, poi segui semplicemente la mappa per localizzarla». Pooper, sulla carta, sembra un’app come tante. Ma non esiste. Ci racconta la sua storia la redazione di Le Monde.

Il bullismo del gufo

Nonostante il fatto che praticamente ogni settimana sbuca una nuova storia su quanto sia inutile TripAdvisor, su come accetti utenti corrotti/avidi/mendaci, il sito continua a sfornare un volume sempre maggiore di “contenuti” liberi e non retribuiti. A denunciare lo stato delle cose, Marina O’Loughlin per The Guardian.

Far fessi i fan del football

Gli amanti del calcio farebbero meglio a fare due conti, prima di lasciarsi travolgere dall’entusiasmo per gli europei e per un presunto affarone. Perché proprio su questo puntano le aziende dell’industria alimentare, con le loro offerte mirate spesso non proprio veritiere. Si occupa della questione Michael Gassmann per Die Welt.

Di pinguini, soldati e bambole horror (It’s Christmas time)

In una apprezzabile rivisitazione del Grinch, Charlie Brooker elenca per il Guardian le brutture del Natale britannico: spot stucchevoli, clienti squilibrati e bambole parlanti da brividi. E quando leggi di «collane di orecchie e bulbi oculari», capisci che quell’uomo è sempre sul pezzo.

Lo spot più noioso del mondo

In genere uno spot pubblicitario punta a trasmettere un messaggio chiaro ed efficace nel minor tempo possibile. In genere. La Virgin America, compagnia aerea del celebre magnate Richard Branson, la pensa diversamente: ce ne parla Moritz Seyffarth per Die Welt.