Aria fresca vendesi (parte II)

Continua l’articolo-analisi di Alex Moshakis, tratto dalle pagine del Guardian, sull’incredibile successo di una nuova industria, quella dell’aria in bottiglia, che affonda le proprie radici nell’inquinamento dell’aria.

Aria fresca vendesi

È iniziato tutto come uno scherzo, ma oggi c’è davvero chi spende una fortuna per comprare aria fresca appena imbottigliata. Alex Moshakis spiega dalle pagine del Guardian come l’inquinamento globale abbia alimentato questa moda effimera.

La soluzione sono i gamberi

Cosa facevate a 15 anni? Probabilmente non vi dedicavate a problemi di portata globale, come l’inquinamento degli oceani. La 15enne Angelina Arora, invece, sconcertata dall’enorme quantità di scarti ittici australiani, ha scoperto una formula scientifica per trasformare i rifiuti in plastica. Ce ne parla Liam Mannix per il giornale australiano The Age.

La moda e il mantello dell’invisibilità

Un abito realizzato a partire dalle proteine del latte, un cappotto che reagisce all’inquinamento dell’aria, un “mantello dell’invisibilità digitale”: moda e tecnologia si incontrano a Parigi in una mostra che unisce poesia e pragmatismo. Un articolo di Anne-Laure Mondesert per Le Soleil.

Professione: filantropo

Con un patrimonio di quasi 1,8 miliardi di euro, Kjell Inge Rokke non è solo uno degli uomini più ricchi della Norvegia, ma anche uno dei maggiori filantropi europei. La scorsa settimana ha dichiarato che avrebbe donato “buona parte” delle sue ricchezze alla pulizia degli oceani. A parlarci del suo progetto, la redazione di Le Monde.

Api vs plastica

Allevare tarme della cera perché divorino i nostri rifiuti sembra un’ottima idea. Se non fosse che finirebbero per distruggere le colonie di api e per mettere a repentaglio i raccolti. Un articolo di Philip Ball per il Guardian.