Le donne saudite scendono in curva

Sotto la direzione del giovane principe ereditario Salman, l’Arabia Saudita osa infrangere un altro tabù: dal 2018 sarà consentito l’accesso alle famiglie in tre stadi cittadini. Sulle pagine della Neue Zürcher Zeitung Christian Weisflog analizza il processo di liberalizzazione del Paese.

L’Islam è anche arte

“La perdita di vite umane in Siria e Iraq è inimmaginabile; milioni di persone sono state sfollate e forse non torneranno mai a casa. Ma che ne è delle migliaia di storie che vengono cancellate ogni volta che un quartiere è raso al suolo, ogni volta che un monumento storico è crivellato dai colpi dei cecchini? Noi testimoniamo, documentiamo, cerchiamo di educare.” Sono le parole di Kishwar Rizvi sul Washington Post.

Sii come Mohammad

Mohammed è il futuro sovrano di un Paese che deve la sua ricchezza al petrolio.
Ma Mohammed vuole dissociarsi dal petrolio.
Sii come Mohammed.
Un articolo di Nando Sommerfeldt per Die Welt.

Di tè e nomadismo

Il festival moussem che si tiene ogni anno a Tan-Tan, in Marocco, è il maggiore incontro berbero del nord dell’Africa. Pur con le sue contraddizioni e le polemiche che lo circondano, è un modo di conoscere il mondo del nomadismo. Un mondo a cui si accede… attraverso una tazza di tè. Un ritratto magico di Markus Steiner per Die Welt.

La resistenza non basta

La primavera araba: trionfo della resistenza civile o movimento di scarsa lungimiranza? A distanza di cinque anni dagli eventi che hanno cambiato una parte di mondo, Adam Roberts per The Guardian tira le somme. e il bilancio non sembra molto positivo.

Diritti umani e decapitazioni

Adulterio, stregoneria e apostasia sono solo alcune delle ragioni per cui si viene decapitati in Arabia Saudita. Niente di grave (più o meno), se non fosse che lo Stato islamico sarà a capo dell’organo consultivo che propone esperti al Consiglio dei Diritti Umani dell’ONU. A illustrarci il paradosso, Madjid Zerrouky per Le Monde.

Attenti allo zar

«Le probabilità che Putin invada l’Ucraina intera o i Paesi baltici sono basse, ma entrambi gli scenari non sono da escludere». Autore di questa poco incoraggiante affermazione è Thomas L. Friedman, che per il New York Times ha cercato di prevedere le prossime mosse dello zar Vladimir Vladimirovič.