Spogliati, si cena

O’Naturel, il ristorante dove i vestiti restano all’ingresso

Il primo ristorante nudista della capitale francese ha aperto al pubblico questo mese nel XII arrondissement.
Di Cécile Beaulieu

Dopo aver lavorato nel settore assicurativo, i fratelli Saada hanno deciso di lanciarsi in una riconversione e in un progetto a dir poco insolito.

Questo mese, i gemelli Mike e Stéphane, 40 anni, hanno infatti aperto un ristorante in via De Gravelle, nel XII arrondissement di Parigi. Benché i due amino vestirsi allo stesso modo, dalla testa ai piedi, invitano i futuri clienti a lasciare scarpe e vestiti nel guardaroba e a mettersi a tavola come mamma li ha fatti.

La discrezione fatta vetrina

O’Naturel, il primo ristorante naturista della capitale francese. Ispirati da un ristorante di Londra e incalzati dal successo dei boschi per naturisti di Vincennes, i Saada hanno deciso di lanciarsi a loro volta nel settore.

Una vetrina discreta, dove si possono scorgere solo pesanti tende, regolamento di buona condotta esposto in bella vista, carta “bistronomica” (menu dai 39 ai 49€) con piatti vegani molto apprezzati dai naturisti e selezione di vini da degustare a una ventina di tavoli vivacemente illuminati. L’arredamento è tutto qui.

«I sedili saranno protetti da una copertura monouso»

L’accoglienza della clientela segue un codice specifico: «I commensali sono invitati a passare dal guardaroba, dove possono depositare i loro beni in cassette di sicurezza. Ne escono quindi nudi e in pantofole» spiega Mike. «I sedili sono protetti da una copertura igienica monouso. Sono vestiti solo i cinque dipendenti, in sala e in cucina».

«Cerchiamo di far sentire tutti a proprio agio,» continua Stéphane «tanto i veterani del naturismo quanto i curiosi. Noi non pratichiamo il nudismo, ma puntiamo a mettere la gastronomia al servizio della  nudità». Nati e cresciuti nel quartiere, dove li conoscono tutti, i gemelli non hanno incontrato alcuna opposizione, nemmeno dal vicino asilo nido, che frequenta peraltro anche il figlio di Mike. «La legge ci impone solo due vincoli: nessuna nudità visibile dall’esterno e addetti alla cucina sempre vestiti. Due limitazioni che rispettiamo in pieno; inoltre siamo aperti solo la sera, a partire dalle 19:30» spiegano i gemelli.

Come immaginano la reazione il pubblico? «Se pensiamo ai due milioni di naturisti solo in Francia, una comunità sempre più giovane, e ai turisti in cerca di avventure, non abbiamo dubbi: O’Naturel si farà rapidamente conoscere a chiunque lo vorrà sperimentare. Persino famiglie con bambini.» […]

I pionieri londinesi

Parigi segue le orme di Londra, dove poco meno di 18 mesi fa è stato aperto il Bunyadi, nel quartiere meridionale di Elephant and Castle.

All’epoca l’inaugurazione di un ristorante in cui vestiti e telefoni sono vietati aveva scatenato un acceso dibattito. «L’idea era quella di offrire ai clienti un’esperienza eccezionale di assoluta libertà. Avevamo messo in conto possibili polemiche, perché non tutti avevano capito il nostro concept» spiega Sebastian Lyall, il creatore di Bunyadi. Eppure il successo del locale è stato immediato: prima ancora dell’apertura si registravano 46.000 prenotazioni.

Nei tre mesi di attività, da giugno ad agosto 2016, il ristorante ha registrato ogni sera il tutto esaurito con più di 4.000 clienti. «Molti non sono riusciti a venire, vista la domanda straordinaria. Ci sono più di 4 milioni di nudisti solo in Gran Bretagna» prosegue il proprietario. Jed, responsabile marketing 37enne, non rimpiange la serata trascorsa al Bunyadi. «È stata un’esperienza diversa, eccitante, ma allo stesso tempo semplice e modesta» spiega. Seb Lyall vorrebbe riaprire il Bunyadi una volta per tutte. E, dopo il progetto londinese, ha in mente un Bunyadi… parigino!

Servizi dedicati al naturismo in tutta l’Ile-de-France

Il ristorante O’Naturel non è certo il primo locale dedicato al naturismo nell’Ile-de-France. A Saint-Chéron, nell’Essonne, c’è il campeggio Héliomonde, chiuso solo da gennaio a marzo. A una ventina di chilometri di distanza, a D’Huison-Longueville, il Club du Soleil dell’Essonne offre lo stesso servizio.

Gli altri circondari non sono da meno, con il Club du soleil di Creil, il campeggio di Morcourt (in Oise) o ancora il Club gymnique de France a Villecresnes.

A Parigi, i naturisti accedono poi alla piscina municipale Roger-Le-Gall (XII arrondissement) ogni lunedì, mercoledì e venerdì dalle 21 alle 23.

Bowling e lotto in costume adamitico

Dall’apertura dello spazio dedicato al naturismo nel bosco di Vincennes (XII arrondissement), disponibile dal 31 agosto al 15 ottobre, questa pratica è sempre più popolare: «A ottobre ci sono state serate con oltre 140 persone in piscina, un’affluenza record» osserva Laurent Charreau, portavoce dell’Associazione Naturisti di Parigi (ANP), che ad oggi conta 380 membri. Domenica 5 novembre, l’ANP ha riunito i naturisti in una lotteria a Villecresnes. E giovedì 23 novembre i partecipanti si ritroveranno a Ozoir-la-Ferrière (Seine-et-Marne) per giocare a bowling in costume adamitico!


Cécile Beaulieu, «Paris : O’Naturel, le restaurant où tous les vêtements restent au vestiaire», Le Parisien, 1 novembre 2017

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