Non aprite quella scatola

I regali da non fare mai

Per chi non ha idee, specie in questi tempi di abbondanza, il regalo-salvagente è il coupon. In fondo va sempre bene… Ma per certi versi è particolarmente odioso.
Di Kathrin Spoerr

Ho una scatola di latta nera che si è trasferita assieme a me di casa in casa. Una scatola alquanto modesta, ma con un contenuto che mi è sempre sembrato prezioso. Notasi l’enfasi sulla parola “sembrato”. Forse è tutto dovuto al tempo. È il tempo che ha fatto perdere significato al contenuto. Quanto di prezioso era presente nella scatola si è disintegrato. Ed è rimasta solo la scatola, che io ho cominciato a trovare preziosa in sé. Ho evitato di confrontarmi con il suo contenuto perché sono una di quelle persone che reprimono le cose sgradevoli.

Non voglio creare tensione inutile: nella scatola conservo carta. Coupon diventati carta. Regali di amici e parenti. Raccolti in circa dieci anni.

Basta vasi, basta sciarpe

A quanto pare, le persone che mi sono vicine hanno sempre più difficoltà nel trovare un regalo adatto a me. Invece di un altro vaso, di una nuova sciarpa, dell’ennesima camicetta o del libro numero 100.001 mi regalano coupon, anche se non io ho mai voluto dei coupon.

Funziona così: quando compio gli anni, e i miei ospiti non hanno un pacchetto a sorpresa avvolto in carta colorata, ma solo una busta con un coupon per cui hanno contribuito diversi ospiti, che ora se ne stanno a mani vuote un po’ imbarazzati, perché per portare una busta è sufficiente una sola persona, allora divento malinconica, perché vorrei strappare più carta regalo dai pacchi.

Dopo ogni festa ripongo i nuovi coupon nella scatola di latta. Su il coperchio e via. E la scatola se ne sta per tutto l’anno sullo scaffale dei libri.

Tra splendore e cattiva coscienza

Se mi cade lo sguardo sulla scatola, penso sempre: ci sono dentro cose belle che mi mostreranno tutto il loro splendore quando avrò tempo e voglia. Ma visto che non ho mai contemporaneamente tempo e voglia, tutto questo splendore si è trasformato in cattiva coscienza. Tempo e voglia assieme sarebbero più utili che mai per trasformare nuovamente la cattiva coscienza in divertimento e consumismo – come nelle intenzioni del donatore.

L’altro giorno è arrivato il momento. Era una di quei pomeriggi prenatalizi in cui l’esigenza di ordine è maggiore dell’esigenza di stare sdraiati a non fare niente. All’improvviso ho avvertito un insopprimibile desiderio di ordine profondo. E lo sapevo, da dove iniziare. Dalla scatola di latta.

Il giorno in cui ho finalmente aperto la scatola…

Ho fatto una follia. Ho aperto la scatola. Ne ho passato in rassegna il contenuto. Tutto quello che mi è stato porto negli anni, quello che mi avrebbe dovuto rendere felice e che era stato scelto apposta per farmi felice, tutto quello che avevo accantonato e dimenticato per la mancanza di tempo e voglia era lì davanti a me. Dieci anni a far incetta di buste, un carosello di coupon. È stato un momento magnifico.

[…] Cosa posso concludere dal contenuto dell’inventario dei miei coupon?

Un buono per spiaggia nudisti, un coupon per il musical di Udo Lindenberg, voucher per ristoranti, estetisti, cinema, spesa – scelti con tanto amore e con idee molto chiare su di me:

«Hai visto quanto mangia? – Buono per un ristorante!»

«Dopo il lavoro non può andare a far la spesa? – Amazon!»

«Ma lo vedi com’è tesa? – Massaggi!»

«Non sa distinguere George Clooney da Brad Pitt? – Cinema!»

«Un po’ di colore le farebbe bene! – Douglas!»

«Viene dall’est. – Lindenberg!»

«Viene davvero dall’est. – Nudismo!»

Stavo per cedere alla malinconia quando mi sono caduti gli occhi sul buono per il musical. Udo Lindenberg. Cappello nero e tipico labbro carnoso. Lì vicino una data, scritta a mano con la biro blu: 31/12/2014.

Nuovo equilibrio

Per una frazione di secondo mi sono chiesta chi, a Capodanno di due anni fa, mi avesse potuto fare un regalo così generoso – poi l’epifania: QUEL – BUONO – ERA – SCADUTO!

Ovvio cosa sia successo dopo. Il censimento delle data di scadenza della mia collezione di buoni. Il risultato è stato deludente.

Inventario:

Due buoni Cineplex (data di scadenza: 21/12/2016), un buono nudismo a Kreuzberg (01/12/2017), un coupon massaggi in Alto Adige (31/09/2018) e sette buoni Amazon più due buoni KaDeWe validi a tempo indeterminato. Il resto, scaduto. Il mio carosello di buoni si era spento. È stato un momento terribile.

Dalla carta erano tornati buoni. La magia si era invertita e si era rivoltata contro di me. Da buoni si erano trasformati di nuovo in carta. Ho preso la carta e l’ho fatta a pezzi. L’ho buttata nel bidone. Della carta, s’intende. Buon Natale!


Kathrin Spoerr, «Was Sie am besten nie, nie wieder verschenken»Die Welt, 21 dicembre 2016

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