«Ma che bello! Finalmente ti sei truccata!»
Capita anche a voi di sentirvi sbattere in faccia osservazioni all’apparenza gentili ma che in realtà sono abbastanza sfacciate? E che vi lasciano alquanto perplessi? Ecco alcuni esempi eclatanti.
Di Julia Hackober
Internet è molto utile, sì, ma non ci aiuta a evitare le interazioni quotidiane con i nostri simili. Per quanto li affronti a monosillabi o con la massima disponibilità, c’è sempre qualcuno che ti prende del tutto alla sprovvista con osservazioni particolari che coinvolgono il tuo aspetto fisico, il tuo lavoro, il tuo carattere. In un primo momento sembrano anche gentili, poi prendono una piega scandalosa. Per farla breve, mi riferisco a osservazioni quali «Ma come parli bene tedesco!» detto a chi sembra anche solo alla lontana non essere un tedesco della Sassonia da almeno tre generazioni.
Viene spontaneo chiedersi cosa spinga la gente a fare commenti simili. I nostri interlocutori sono davvero così incompetenti da non accorgersi degli insulti nascosti nelle loro parole? O la loro è una fine tattica retorica per nascondere dietro a una falsa gentilezza il loro stato d’animo passivo-aggressivo? Ovviamente, in entrambi i casi il risultato è un’enorme sfacciataggine e un carattere tutto fuorché equilibrato. Ma visto che è difficile capire le ragioni alla base di questi non-complimenti, è pressoché impossibile reagire alle cattiverie in modo adeguato. O fingiamo di non averle colte, passando per ebeti che si lasciano offendere senza battere ciglio, oppure restiamo in silenzio e mettiamo il muso per giorni perché non siamo stati capaci di trovare una risposta lampo.
Ora la cattiva notizia: questo articolo non vi fornisce risposte da stampare e tirar fuori nelle situazioni incriminate. D’altro canto, questo articolo è l’occasione per condividere esperienze dolorose e per lenire il dolore – le frasi seguenti sono tratte da storie di vita vera.
Altezza mezza bellezza, sì! Ma voi siete enormi! Due stangoni!
Rivolto a due giovani, una donna di 1,80 m e un uomo di 1,95 m. Ebbene sì, esistono anche persone più alte di 1,65 m. Ma è proprio necessario commentare l’altezza di una persona come se si trattasse di uno scherzo della natura? No!
Ma che bello, finalmente ti sei truccata! Stai benissimo, dovresti truccarti più spesso!
A quanto pare non dai il massimo in versione nature.
Ma che bei pantaloni! Sono i tuoi preferiti? Li porti sempre!
Attenzione, attenzione, qui è la polizia del look che parla! Questo mese hai indossato gli stessi pantaloni più di una volta! Cambiali subito o dovremo farti una multa per utilizzo multiplo inadeguato di pantaloni! […]
Certo, con tuo marito le cose non vanno, però puoi rifarti con il successo dei tuoi figli…
«… visto che tu nella vita non hai fatto niente» questa sembra la continuazione lasciata in sospeso. L’“housewife-shaming” è il nuovo “slut-shaming”.
Che bella casa, che giardino magnifico! Ha già pensato a quando vendere la proprietà? Gli anni passano, sa…
Mah, considerando il cambiamento demografico, a 60 anni forse non è ancora il momento di abbandonare la propria casa. In fondo, con le pensioni di oggi una cameretta all’ospizio ce la si può permettere solo dopo i 90 anni e in caso di grave necessità, demenza senile e simili!
Scrivi così bene. I tuoi articoli si capiscono subito.
In linea di principio non è una cosa brutta che i lettori capiscano subito il messaggio dell’articolo. Ma i giornalisti sono vanitosi – e questo “complimento” suona come l’accusa di ricorrere inutilmente a una “lingua semplificata”, un po’ come il “simple English” di Wikipedia! […]
Accidenti, quanto sei dimagrita! Eri già così magra o sei sempre stata – ehm – robustella? Anche il seno ormai è passato a una taglia più normale!
La commissione interna nel cucinino dell’ufficio. E ti pareva. Ovviamente scatta il sorriso imbarazzato e la risposta: «Così normale non direi».
Julia Hackober, «“Wie toll! Du hast Dich endlich mal geschminkt!”», Die Welt, 25 novembre