Uno scheletro nella moto

La moto elettrica ispirata da uno scheletro

Una divisione esterna del gigante aerospaziale Airbus ha creato una moto elettrica peso piuma dal telaio super resistente, realizzato con una stampante 3D.
Di Ken Wysocky

Perché una società nota per la costruzione di aerei di linea e veicoli spaziali vorrebbe realizzare una motocicletta?

«Avevamo bisogno di un prodotto che dimostrasse cosa si può fare con la tecnologia delle stampanti 3D» ha detto Angela Gruenewald, direttrice marketing dell’APWorks, una filiale del gigante aerospaziale francese Airbus. Abbiamo optato per una motocicletta perché hanno tutti un’idea preconcetta di cosa sia – un veicolo pesante». Dalla sede vicino a Monaco, in Germania, APWorks produce componenti per un’ampia gamma di applicazioni, incluse la tecnologia automobilistica e medica e l’industria robotica. Ma una moto su misura permetterebbe alla società di sfoggiare la propria bravura nel design e nella fabbricazione in un modo decisamente più affascinante.

Il frutto del lavoro della società, chiamato opportunamente Light Rider, non è una motocicletta ordinaria. Con la sua struttura luminosa e scheletrica, questo peso piuma elettrico realizzato con stampanti 3D sembra più un diorama all’interno di un museo di storia naturale che una moto funzionante. Ma la biomimetica della moto non è un semplice stratagemma: la struttura radicale della Light Rider, progettata a computer, esplora i limiti delle soluzioni ingegneristiche ispirate alla natura.

Per ideare il telaio e il forcellone posteriore della moto, il team di APWorks ha collaborato con Altair Engineering, una società di consulenza con sede negli Stati Uniti il cui software di design strutturale funziona secondo il principio della “morfogenesi”, che in biologia si riferisce al processo con cui le forze ambientali definiscono la forma e la struttura di un organismo. Il software morfogenetico è ideato per realizzare forme che ottengano la massima forza con una massa minima, e il sistema di Altair ha contribuito a creare macchine che sfidano i limiti esistenti, come il Boeing 787 Dreamliner, lo yacht da gara Volvo Ocean 70 e il veicolo Bloodhound SSC, che l’anno prossimo cercherà di infrangere i record di velocità attuali.

Anche se il telaio metallico della Light Rider pesa poco meno di 6 kg, la motocicletta può sostenere una persona di massimo 100 kg. «E possiamo facilmente adattare il telaio per sostenere qualcuno che pesi di più o di meno» dice Gruenewald. Il software permette anche agli ingegneri di ottimizzare il design per occasioni d’uso diverse – una moto per il fuori strada, ad esempio, subisce stress strutturali diversi di una da MotoGP, e quindi richiede un telaio più resistente.

Il processo di stampa 3D utilizzato per produrre la Light Rider è una meraviglia. Il sistema usa un laser per plasmare una lega di alluminio in polvere in migliaia di strati, ognuno dei quali spesso solamente 60 micron – più o meno la larghezza di un capello umano. Airbus Group Innovations, la sezione di ricerca della società, ha sviluppato la lega del telaio, chiamata Scalmalloy, che stando a quanto affermano avrebbe la resistenza specifica del titanio. Il processo di fabbricazione – e la resistenza del materiale – permette al software morfogenetico di creare strutture più sottili e fini di quanto possano realizzare i sistemi di produzione tradizionali. In effetti, come fa notare Gruenewald, il telaio della Light Rider dispone anche di punti “vuoti”, che nascondono cavi e altri componenti.

Non c’è da sorprendersi che la stampa 3D di una motocicletta richieda tempo. APWorks ha prodotto il telaio e il forcellone della Light Rider in 14 sezioni separate, ciascuna della durata di una settimana. Ma il processo è facilmente applicabile alla produzione di massa, dice Gruenewald.

Il piccolo motore elettrico della Light Rider produce 8 cavalli e 96 libbre-piedi di coppia torcente, e con la batteria sostituibile e il kit di componenti immediatamente disponibili, Light Rider fa pendere la bilancia a suo favore con soli 35 kg complessivi. APWorks sostiene che la motocicletta possa passare da 0 a 45 km/h in 3 secondi, raggiungere una velocità massima di 80 km/h e viaggiare per 55 km circa prima di doversi fermare per una ricarica. E, a riprova del fatto che la Light Rider non è solo un volo pindarico, la società ha in mente di costruirne 50 esemplari, a un prezzo di 50.000€ l’una.

Ecco quanto costa viaggiare leggeri.


Ken Wysocky, «The electric motorcycle inspired by a skeleton», BBC, 3 agosto 2016

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